Psicologia clinica e psicoterapia

Psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista: chi sono e in cosa possono essere d’aiuto.

Per chiarire le cose, forse il primo passo da fare è partire da una definizione di “psicologia”. La psicologia è la scienza che studia le dimensioni affettiva, cognitiva, relazionale e sociale di persone e gruppi. In linea generale, quindi, si occupa di processi psichici, comportamento, relazioni.

Chi è, dunque, lo psicologo?

La Legge 56/89, Art. 1, da cui la professione di psicologo è ordinata, afferma che «la professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito».

L’operato dello psicologo, dunque, ha il fine di conoscere, promuovere e tutelare la salute mentale, il benessere psicologico e la qualità della vita delle persone (individui, coppie, famiglie, gruppi, comunità, organismi sociali, organizzazioni lavorative).

Come si diventa psicologo? Per diventare psicologo è necessario aver conseguito una laurea in Psicologia (cinque anni del Vecchio Ordinamento oppure laurea triennale + due anni di Magistrale), seguita da un tirocinio di un anno e dall’Esame di Stato. Quest’ultimo permette di ottenere l’abilitazione alla professione e di essere iscritto all’Ordine degli Psicologi, nell’apposito Albo professionale (Sezione A).

La professione di psicologo è disciplinata dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.

Chi è lo psicoterapeuta?

Lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha acquisito, con un percorso di formazione post-lauream della durata di almeno quattro anni, anche una specializzazione in Psicoterapia. Le scuole di specializzazione possono afferire a diversi orientamenti teorici (per esempio, cognitivo, sistemico-relazionale, psicoanalitico, ecc.) e consentono di formarsi, quindi, in approcci teorici e metodologie e tecniche di intervento specifici e (in parte) diversi.

Dopo la specializzazione, il professionista viene annotato nell’Elenco degli Psicoterapeuti del proprio Albo di appartenenza ed è abilitato all’esercizio della psicoterapia.

Quindi, cosa fa lo psicoterapeuta? L’intervento di psicoterapia aiuta ad affrontare angosce, ansie, disagio e problematiche psicologiche di diverso tipo e gravità; può essere utile anche (ma non solo) nei casi che rientrano in quelle condizioni che possono essere definite come “psicopatologia” o “disturbo mentale” (in cui rientrano anche problematiche piuttosto diffuse, come i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi depressivi, ecc.).

Quelle di psichiatra e di psicoanalista sono altre figure su cui spesso vi è una certa confusione. La psichiatria è la branca della medicina che si occupa delle patologie psichiatriche o disturbi mentali: lo psichiatra è dunque un medico che, dopo la laurea in medicina, si specializza in psichiatria. Lo psicoanalista è invece uno psicoterapeuta specializzato in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico.

Perché andare da uno psicologo o da uno psicoterapeuta

I motivi per i quali si può decidere di rivolgersi a uno psicologo possono essere molteplici: ad esempio, essere sostenuti nel migliorare la qualità della propria vita, nel comprendere e cambiare qualcosa circa la relazione con se stessi o con gli altri, nel far emergere le capacità e risorse utili a fronteggiare momenti di difficoltà e disagio, eventi critici (una malattia o un lutto, un divorzio, un licenziamento, ecc.), periodi di stress, problematiche lavorative o relazionali.

L’intervento psicoterapeutico aiuta ad affrontare angosce, ansie, disagio e problematiche psicologiche di diverso tipo e gravità. Per esempio, alcune delle condizioni che possono essere trattate con la psicoterapia (da sola o in associazione ad altri tipi di intervento, a seconda dei casi) sono i disturbi d’ansia, i disturbi depressivi, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), i disturbi alimentari, le dipendenze. Non sempre, però, si tratta di condizioni che possono essere definite come “psicopatologia”: non è necessario “avere” una diagnosi di “psicopatologia” o di “disturbo mentale” per desiderare o sentire il bisogno di rivolgersi a uno psicoterapeuta. Spesso, infatti, ciò che porta a cercare un tale tipo di intervento ha a che fare con sintomi o problemi legati a vissuti di sofferenza, disagio, difficoltà o disadattamento più “sfumati”. Tali condizioni possono essere molteplici e non devono portare a pensare di avere una malattia né, tantomeno, di “essere malati”. Alcuni esempi di situazioni in cui può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta sono: difficoltà di comunicazione o nelle relazioni in famiglia o con altri esterni al nucleo familiare (partner, amici, colleghi, ecc.), problemi di coppia, problematiche collegate a determinati momenti di vita o eventi critici (malattie, disabilità, morte di una persona cara, crescita dei figli, separazione o divorzio, cambiamenti o perdita del lavoro, pensionamento, ecc.), ma anche vissuti di sofferenza psicologica che la persona sente come “vaghi” e che non riesce a mettere in relazione con particolari situazioni o eventi.

Team

Dott.ssa Daniela Calzolaio, psicologa e psicoterapeuta (Leggi qui il CV)

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