Portale della Fondazione Opera San Camillo - Tutto quello che c'è da sapere sulla riabilitazione del pavimento pelvico - Bologna
Esame campo visivo
La perimetria computerizzata offerta dal nostro ambulatorio di Oculistica è un test non invasivo che consente di verificare l’ampiezza del campo visivo e, all’interno di questo, di misurare la sensibilità agli stimoli luminosi nei diversi settori.
Come si svolge la perimetria computerizzata al Poliambulatorio San Camillo di Bologna?
L’esame viene compiuto in un ambiente buio all’interno del quale il paziente è seduto davanti ad uno strumento, il perimetro, dotato di uno schermo concavo dove compaiono gli stimoli luminosi. Il test è condotto prima su un occhio poi sull’altro. Per tutta la sua durata il paziente deve mantenere lo sguardo fisso su una luce gialla posta al centro dello schermo e premere un pulsante ogni qualvolta vede accendersi una luce bianca di intensità variabile. Questa luce viene proiettata in diverse posizioni, in modo da saggiare l’integrità del campo visivo in tutti i quadranti (superiore, inferiore, nasale e temporale). Di norma l’esame dura fra i 5 e gli 8 minuti per occhio. È comunque possibile effettuare delle pause se è necessario riposarsi.
In quali patologie dell'occhio è utile l’esame del campo visivo?
La perimetria computerizzata trova applicazione per numerose patologie. In primo luogo è utilizzata per la diagnosi ed il follow-up del glaucoma, per il quale rappresenta a tutt’oggi l’esame più importante.
L’esame del campo visivo è fondamentale anche per la diagnosi di patologie infiammatorie, degenerative o vascolari a carico del nervo ottico (neuriti e neuropatie ottiche), nonché per tutte quelle malattie che possono colpire il nervo ottico in maniera diretta o indiretta.
La visita oculistica è un esame approfondito che va al di là del semplice controllo della vista.
Questi sono gli specialisti di Oculistica che trovate al Poliambulatorio San Camillo
Prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e con numerosi Enti e Fondi Assicurativi.
Nei casi di incontinenza o di prolasso di diverse entità – come può accadere in donne che hanno avuto una o più gravidanze – la riabilitazione del pavimento pelvico restituisce al piano muscolare forza e resistenza, consentendo la riduzione o la scomparsa dei sintomi. La riabilitazione è utile anche in presenza di un dolore pelvico cronico e nella vulvodinia.
Non sono previste particolari norme di preparazione. Tuttavia, per garantire un trattamento più completo ed efficace, è necessario svolgere una valutazione ostetrico-ginecologica prima di iniziare il percorso fisioterapico, che comprende la raccolta dei dati clinici della paziente ed un esame del pavimento pelvico e della postura del bacino per inquadrare correttamente il caso ed indirizzare al migliore percorso di cure. Sulla base di queste informazioni il medico e il terapista propongono un programma riabilitativo, che può comprendere esercizi (guidati e/o svolti in autonomia a casa), indicazioni comportamentali ed eventualmente l’utilizzo di tecarterapia e biofeedback, coordinandosi con l’ostetrica per un intervento combinato.
La rieducazione del pavimento pelvico maschile ha come obiettivo la riabilitazione del pavimento pelvico nell’uomo, un piano muscolare di sostegno situato nella regione anatomica compresa tra il pube e il coccige.
Nei pazienti che hanno subito interventi di prostatectomia possono insorgere problemi di incontinenza urinaria, a causa della rimozione della prostata. La rieducazione del pavimento pelvico permette di allenare la muscolatura per compensare la funzione di sfintere, riducendo o eliminando il problema dell’incontinenza.
Non sono previste particolari indicazioni di preparazione.
Durante la prima valutazione il medico raccoglie storia clinica (decorso delle patologie pregresse e interventi chirurgici), abitudini, disturbi minzionali (entità dell’incontinenza, frequenza degli episodi e dello svuotamento della vescica, livelli di idratazione e abitudini alimentari, etc.). Viene quindi condotto un esame clinico della muscolatura pelvica. Sulla base di queste informazioni il medico urologo/andrologo propone un programma riabilitativo, che può comprendere esercizi (guidati e/o svolti a casa in autonomia), indicazioni relative allo stile di vita ed eventualmente l’utilizzo di tecarterapia e biofeedback.