Portale della Fondazione Opera San Camillo - L'importanza del percorso di cura dopo la chemioterapia - Bologna
Esame campo visivo
La perimetria computerizzata offerta dal nostro ambulatorio di Oculistica è un test non invasivo che consente di verificare l’ampiezza del campo visivo e, all’interno di questo, di misurare la sensibilità agli stimoli luminosi nei diversi settori.
Come si svolge la perimetria computerizzata al Poliambulatorio San Camillo di Bologna?
L’esame viene compiuto in un ambiente buio all’interno del quale il paziente è seduto davanti ad uno strumento, il perimetro, dotato di uno schermo concavo dove compaiono gli stimoli luminosi. Il test è condotto prima su un occhio poi sull’altro. Per tutta la sua durata il paziente deve mantenere lo sguardo fisso su una luce gialla posta al centro dello schermo e premere un pulsante ogni qualvolta vede accendersi una luce bianca di intensità variabile. Questa luce viene proiettata in diverse posizioni, in modo da saggiare l’integrità del campo visivo in tutti i quadranti (superiore, inferiore, nasale e temporale). Di norma l’esame dura fra i 5 e gli 8 minuti per occhio. È comunque possibile effettuare delle pause se è necessario riposarsi.
In quali patologie dell'occhio è utile l’esame del campo visivo?
La perimetria computerizzata trova applicazione per numerose patologie. In primo luogo è utilizzata per la diagnosi ed il follow-up del glaucoma, per il quale rappresenta a tutt’oggi l’esame più importante.
L’esame del campo visivo è fondamentale anche per la diagnosi di patologie infiammatorie, degenerative o vascolari a carico del nervo ottico (neuriti e neuropatie ottiche), nonché per tutte quelle malattie che possono colpire il nervo ottico in maniera diretta o indiretta.
La visita oculistica è un esame approfondito che va al di là del semplice controllo della vista.
Questi sono gli specialisti di Oculistica che trovate al Poliambulatorio San Camillo
Prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e con numerosi Enti e Fondi Assicurativi.
L'importanza del percorso di cura dopo la chemioterapia
Il professor Rivelli, presidente Lilt Bologna e responsabile del nostro servizio di Oncologia, prende spunto dalla diffusione del video della principessa per affrontare il tema della malattia e del percorso di guarigione in due interviste, una uscita oggi sul settimanale Gente, l'altra per BolognaToday. L'attenzione verso i pazienti oncologici e il loro percorso di cura è sicuramente stimolata dal caso della Famiglia Reale Inglese, ma è doverosa sempre vista l'incidenza crescente dei tumori.
"La chemioterapia si attua dopo l'intervento di rimozione del tumore per colpire le eventuali cellule tumorali rimaste nell'organismo" spiega il professor Rivelli sul numero di Gente in edicola oggi e aggiunge che il lungo periodo intercorso tra l'inizio e la fine delle cure di Kate, oltre che al tipo e alla gravità del tumore, potrebbe essere causato dalla terapia che può comportare "la riduzione di globuli rossi, bianchi e piastrine: a quel punto non è possibile mantenere la periodicità del trattamento perché il midollo non produce i globuli per sopportare un altro ciclo" conclude nel suo intervento.
“Il termine dei cicli chemioterapici rappresenta per ogni paziente un momento di grande sollievo,” commenta, invece, su BolognaToday. “Tuttavia, è cruciale comprendere che la cura psicologica e clinica e, soprattutto, la prevenzione non si esauriscono con la chemioterapia”, come la stessa Kate ha dichiarato: "Il mio percorso verso la guarigione e il pieno recupero è lungo".
Ancora in questo articolo il professor Rivelli sottolinea l'approccio da adottare: “Non bisogna abbandonare il paziente dopo la chemioterapia. È fondamentale continuare con controlli clinici ed esami periodici per prevenire recidive e nuove manifestazioni della malattia,” aggiunge.
